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Viviana Vitari

Bibliotecaria e formatrice

La disinformazione nell'infosfera: quale ruolo per il bibliotecario (con Matilde Fontanin)

Screen generation? Couch potato? Influencer a oltranza? Nulla di ciò. Da bibliotecari possiamo contribuire con alcuni sistemi di fact checking e tanta intuizione investigativa con l’obiettivo di riordinare le notizie e verificare le fonti. Possiamo operare per sospendere a tratti quella catena che fa della disinformazione un persuasivo congegno mediatico. Durante il workshop non si intende trattare blockchain o istruire sui tool di ricerca, ma far giocare - tramite 3 brevi artifici ludici (da svolgere individualmente) - intorno ad alcune criticità: gli stessi potranno essere riproposti ai nostri pubblici o nelle attività di information literacy, tenendo presente che la consapevolezza informativa è la prima competenza da padroneggiare. Andando per ordine, affronteremo la responsabilità digitale riferendoci alla recente traumatica esperienza della pandemia per indicare alcune risorse cui attingere informazioni certificate sul virus; in seconda battuta valuteremo che cosa significano complotto ed errore interpretativo; per finire rifletteremo su come fare “surf” etico rispetto anche ai recenti e complessi avvenimenti mondiali. L’espressione “fake news/notizie false” non può essere solo una “buzzword”, cioè una di quelle parole di cui si è perso il significato più proprio nella sua espansione internazionale. Disinformazione e mala informazione sappiamo che sono nocive, ma è necessario che diventino letali?

Bibliotecaria P.O. con orientamenti in pedagogia, lifelong learning, multimedia education e intercultura. Ha contribuito ad avviare il settore “Qualità della vita” presso il proprio Ente, includendo la biblioteca pubblica come snodo di sperimentazione sociale e progettazione di nuove pratiche di civismo. Autrice di pubblicazioni in tema di innovazione educativa e apprendimento permanente. Collabora per alcune riviste come “Culture digitali”, “Pagine Giovani”, “Biblioteche oggi”.

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