
Roberto Di Puma
Consigliere di Amministrazione Fondazione Terzoluogo
Fondazione Terzoluogo, spazi culturali educativi per le comunità del quartiere San Siro a Milano
“Per educare un bambino ci vuole un intero villaggio”
La fondazione Terzoluogo è impegnata nelle costruzione di un centro culturale-educativo in un luogo abbandonato e in via di recupero al centro del Quartiere San Siro di Milano .
Al centro del progetto la cultura come leva di cambiamento e la costruzione di una nuova biblioteca come fulcro di un luogo accogliente e inclusivo, attorno a cui sviluppare le altre attività dedicate al quartiere e in particolare quelle rivolte alla genitorialità e ai bambini nella fascia 0-6.
Il centro culturale-educativo di via Paravia 22 sarà concepito come una “piazza” aperta e comunitaria che riunisce diversi linguaggi, ambiti di scoperta, apprendimento e conoscenza attraverso due aree funzionali che operano in stretta sinergia, promuovendo l’incontro, l’ascolto e il dialogo tra culture, età e persone differenti: una biblioteca multimediale e un’area per l’Infanzia, coadiuvate e integrate da spazi laboratoriali di didattica, gioco e attività polivalenti, per adulti e bambini.
L’intervento si inserisce nel più ampio programma “Terzoluogo”, che intende sviluppare due progetti in due diverse città, Milano e Napoli, realizzando interventi e azioni volte a favorire l’integrazione e la coesione sociale, la cultura, il contrasto delle povertà educative. Tali progetti interesseranno soprattutto quei quartieri che vivono in modo più duro le conseguenze delle crescenti disuguaglianze, mettendo al centro lo sviluppo dei saperi individuali, collettivi e comunitari. Perché la cultura non è solo un’àncora nel mutare vorticoso delle cose; è anche una finestra di opportunità, la generazione di nuovi spazi di cittadinanza, l’invenzione di altre traiettorie del possibile.
Nella città contemporanea si assiste alla progressiva scomparsa di luoghi collettivi di aggregazione, soprattutto per i giovani, sostituiti dai centri commerciali e polifunzionali di intrattenimento, a cui in vario modo è delegata la gestione del tempo libero delle persone. La quotidianità finisce così, troppo spesso, per risolversi nell’ambito di relazioni di natura quasi esclusivamente funzionale: tra casa, scuola, lavoro, luoghi del consumo. Ma è sempre più evidente la richiesta di “luoghi terzi” – per citare il sociologo americano Ray Oldemburg – che non siano i centri commerciali dove vige la compulsione all’acquisto: la richiesta di luoghi “neutrali” e “sicuri” dove poter coltivare interessi conoscitivi di varia natura, e poter avere libere occasioni di incontro e di scambio con altre persone, diverse per età, cultura, ceto sociale, provenienza.
Nel progetto “Terzoluogo” le fragilità delle relazioni sono un punto di partenza e il rafforzamento di comunità che possano affrontarle è il punto di arrivo ideale. Concentrazione di povertà materiale ed educativa vuol dire anche diseguaglianza nelle opportunità di scoperta, accesso a quello che le città possono offrire, al livello personale e di gruppo. Gli spazi di questo centro culturale-educativo vogliono costituire dei nodi di circolazione per le sperimentazioni che avvengono in tutta la città, in un’ottica integrata e di mutuo apprendimento.
La nuova Biblioteca sarà al centro di una “piazza”: un luogo aggregativo accessibile, accogliente e conviviale che sappia costruire legami attivi tra le biografie e le esperienze lo attraversano, dove si possano sperimentare pratiche culturali, costruire relazioni sociali inedite, assemblare nuove identità.
Il nuovo centro avrà una particolare attenzione all’infanzia, in quanto è necessario ripensare i rapporti tra gestione genitoriale, familiare e comunitaria dell’infanzia, per far sì che le pratiche che riguardano la cura dei bambini divengano veicoli di coesione e inclusione per le altre generazioni, nonché strumenti per ripensare la dimensione del femminile e della maternità attraverso rapporti di cura più condivisi.
La progettazione delle funzioni e delle caratteristiche fisiche del centro culturale-educativo sarà il risultato di un processo site-specific basato sia sulle specificità degli edifici, sia su un percorso di ricerca e di ascolto costruito con gli abitanti e le organizzazioni del territorio.
In questo senso, il progetto “Terzoluogo” mira a costruire un ambiente di mutuo apprendimento nel quale armonizzare i saperi situati degli abitanti, l’esperienza e le competenze degli operatori, la collaborazione strutturata con università e centri di ricerca nazionali e internazionali.
Imprenditore culturale. Socio Fondatore e Consigliere di Amministrazione di Moleskine Foundation, Bonvini1909 e Fondazione Terzoluogo