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Relatori Milano 2021

Sara Dinotola

Biblioteca comunale di Bolzano

Il ‘rinascimento’ della biblioteca e delle collezioni tra data analysis, apertura verso l’esterno, culture digitali e nuova progettualità

Sara Dinotola, dottore di ricerca in Scienze documentarie, linguistiche e letterarie, lavora come bibliotecaria presso la Biblioteca civica di Bolzano ed è cultrice della materia presso l’Università degli Studi di Torino. Vincitrice del premio “Giorgio De Gregori” 2016, è autrice di due volumi (L’approval plan per lo sviluppo delle collezioni, AIB, 2017 e Lo sviluppo delle collezioni nelle biblioteche pubbliche, Editrice Bibliografica, 2020) e di diversi contributi pubblicati in periodici di settore e atti di convegni. Ha svolto attività di docenza in vari corsi di aggiornamento professionale per bibliotecari e lezioni in ambito universitario. I suoi principali interessi di ricerca riguardano lo sviluppo e la gestione delle collezioni, le funzioni culturali e sociali delle biblioteche, la sostenibilità in biblioteca.

Il tema del ‘rinascimento’, al centro della tappa milanese del Convegno, viene qui declinato secondo diverse accezioni, tra loro complementari, con particolare riferimento alle collezioni.

Innanzitutto, il termine ‘rinascimento’ non può che essere riferito all’uscita graduale e tuttora in corso dalla pandemia, durante le quale le biblioteche generalmente hanno saputo reagire in modo propositivo, con il potenziamento del digitale. Alle azioni spesso estemporanee e dettate dalla situazione di emergenza, dovrebbe ora sostituirsi una nuova progettualità sul medio e lungo periodo, che richiede la comprensione profonda della complessità in cui la biblioteca si inserisce, anche alla luce dei nuovi scenari aperti dalla pandemia.

‘Rinascimento’ significa anche riscoprire e valorizzare gli elementi strategici e identitari della biblioteca pubblica, come le collezioni, e, allo stesso tempo, lavorare per consolidarli e renderli sempre più dinamici. Dunque, sarebbe opportuno sperimentare un nuovo approccio alle collezioni meno autoreferenziale, multidimensionale e sfaccettato. Ad esempio, l’attenzione potrebbe soffermarsi in modo integrato su una mappatura analitica delle collezioni delle biblioteche e dell’offerta editoriale e sul relativo benchmarking, sui livelli d’uso delle collezioni e sulle vendite, nonché sull’analisi e sulla valorizzazione dei dati e delle esperienze di lettura. In chiave prospettica, sarebbe auspicabile anche l’integrazione dei modelli e dei metodi classici di analisi con le culture e le tecnologie digitali, che potrà portare all’elaborazione di algoritmi e prototipi per migliorare le pratiche di sviluppo, gestione e promozione delle collezioni, nonché il rapporto tra ecosistema editoriale, biblioteche e lettori. Da ciò si deduce, quindi, che il ‘rinascimento’ della biblioteca passerà anche attraverso un atteggiamento di apertura e di dialogo costruttivo sia con l’intera filiera del libro, sia con domini disciplinari e professionali diversi e solo in apparenza lontani.

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